Valorizzazione del sito archeologico di Due Castelli a Canfanaro in Croazia (2008-2013)
Progetto interdisciplinare di recupero e valorizzazione del sito di archeologia medioevale di Due Castelli finanziato dal comune di Canfanaro con i contributi della Regione del Veneto ai sensi della L.R. n. 15/1994 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia” (programmi 2008, 2009 e 2010).
































Valorizzazione del sito archeologico di Due Castelli a Canfanaro in Croazia (2008-2013)
Nel 2007 il sindaco di Canfanaro, di concerto con la Soprintendenza Archeologica dell’Istria (Ministero della Cultura), ha deciso di finanziare un progetto di valorizzazione del sito e, in questa prospettiva, ha chiesto ed ottenuto un contributo dalla Regione Veneto (Legge Regionale 7 aprile 1994, n. 15 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia”).
Il nostro progetto di valorizzazione della città abbandonata voleva essere un progetto culturale e non solo di difesa, di recupero e di tutela del sito.
Non si è voluto considerare Duecastelli quindi solo come riserva delle indagini archeologiche ma anche come rapporto e interazione dei diversi ritrovamenti, recuperando cioè questo contesto come qualcosa in divenire. Per queste ragioni è stata fondamentale l’interazione con gli archeologi che dal 2001 conducevano ricerche per l’individuazione degli elementi notevoli e delle soluzioni più rispettose dell’immagine primitiva del luogo.
Di contro, alcune mura di cinta e strutture limitrofe versavano in uno stato di degrado tale da necessitare di consolidamenti strutturali estremamente onerosi, il cui tempo di realizzazione era di molti anni. Nell’attesa di questi interventi, il percorso che originariamente introduceva al cuore della città (la piazza con edifici pubblici e religiosi) non poteva essere praticato in sicurezza e quindi, si è deciso di realizzare nel breve periodo un alternativo primo percorso di visita del sito.
Il primo percorso permette comunque di mettere in luce le principali valenze del sito individuate nell’analisi urbana condotta.
Le valenze relative alla morfologia urbana, individuando parti formalmente coerenti, (l’espansione residenziale urbana, l’aggregazione delle case sugli spazi a corte piuttosto che in schiere, gli elementi di pregio isolati, le strutture difensive) danno sostanza ad un sistema di parti in dialogo tra loro capaci, se opportunamente messe in risalto, di restituire la complessità della forma urbana della città.
Le valenze paesaggistiche, data la posizione privilegiata della città nel contesto, si concretizzano in punti di vista che permettono di apprezzare la bellezza suggestiva di un luogo incontaminato, le relazioni visive con altri siti archeologici (da Castel Parentino e Santa Petronilla) e le emergenze naturali come le falesie.
L’analisi di queste valenze, la loro sequenzialità, i ritmi che ne derivano e la coerenza che assumono determinati ambiti, hanno condotto ad una lettura della città per parti in cui il percorso di visita assume il significato di struttura narrativa che lega le diverse aree.
Il percorso di visita oggetto dello studio attraversa 5 aree, così come individuate nelle relazioni del progetto Duecastelli finanziamenti 2008 e 2009.
L’area 1 o area residenziale, sito d’espansione urbana circondato da una cinta urbana più bassa e sorta ai piedi delle mura monumentali della città antica. L’area 2, area di cerniera tra l’espansione residenziale e la cittadella murata dove viene situato l’accesso del percorso al tessuto urbano. L’area 3, caratterizzata da tracce d’attività manifatturiere e resti di un forno, probabilmente dedicata alla produzione e dalla tipologia a corte di alcuni insediamenti. L’area 4, ambito urbano caratterizzato da un ampio spazio aperto, dalla presenza della torre nord est e dalla piccola chiesa posta di fronte alla torre. Uno spazio in cui i crolli e la vegetazione hanno fatto perdere la possibilità di leggere lo spazio come parte di una città per farlo apparire un pianoro in abbandono. L’area 5, senza dubbio la più monumentale grazie alle rovine maestose della basilica di Santa Sofia affacciate sulla piazza principale, con il fronte opposto edificato ed ancora riconoscibile e la presenza del palazzetto comunale.
In ogni area sono stati concepiti interventi architettonici in grado di restituire significato alle rovine e di delineare la morfologia urbana della città, senza ipotizzare ricostruzioni mimetiche o che possano trarre in inganno il visitatore.
Il primo percorso di visita permette di raggiungere le aree omogenee più significative tramite delle strutture removibili quali, ad esempio, il sistema di rampe necessarie al superamento del dislivello in corrispondenza della torre Sud-Ovest.
Il passaggio tra gli edifici della città medioevale è accompagnato da sussidi (pannelli esplicativi) che ricompongano, ove possibile, l’immagine dell’edificio o della parte di città recuperando questo contesto come cosa viva.
Ad integrare i pannelli esplicativi nella comprensione in loco dell’urbanistica storica, dell’architettura e dell’organizzazione dei depositi archeologici dell’insediamento sono state progettate più stazioni informative che avranno la forma di sosta integrata con pannello didascalico o di veri spazi espositivi che troveranno sede dentro alcuni edifici.
Forma e struttura delle opere progettate assumono come linguaggio la semplicità costruttiva e il basso costo, così il muro di cinta viene ricostruito da una barriera lignea, la passerella segnala il passaggio sulle strutture difensive con dei setti in listelli, le stazioni informative si posizionano in funzione della ricostruzione degli spazi.
Ogni intervento, pur nella sua autonomia formale, dialoga con la città e con i suoi edifici.
Questo progetto rappresenta una prima ipotesi a basso costo e temporanea di conservazione e valorizzazione di Duecastelli ma vuole anche rappresentare una via perseguibile, come modalità e linguaggio architettonico, per non ridurre le rovine a museo degli scavi ma per permettere di leggerle ancora come strutture urbane e territoriali.
PROGETTO DUECASTELLI. Una città veneta abbandonata dell’Istria medievale. Interventi di valorizzazione e musealizzazione
finanziato con i contributi della Regione del Veneto ai sensi della L.R. n. 15/1994 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia” (BUR n. 30/1994). (Programmi 2008, 2009 e 2010)
Programma 2008
Progetto del primo percorso di visita – finanziamento 2008 di Silvia Fontana, Mattia Marzaro, Alberto Miotto, Francesco Semerani e Piero Vespignani
Archeologia a Duecastelli a cura di di Chiara Malaguti e Pietro Riavez
Programma 2009
Progetto del primo percorso di visita – finanziamento 2009 di Silvia Fontana, Alberto Miotto, Francesco Semerani e Piero Vespignani
Scavi a Duecastelli 2011 – L’ambiente Nord del palazzo comunale a cura di Pietro Riavez
Programma 2010
Progetto dell’attraversamento delle mura vicino alla torre sud-est
di Silvia Fontana, Alberto Miotto, Francesco Semerani e Piero Vespignani
in collaborazione con Alessia Semenzato e Martina Gudac (progetto architettonico) e Katia Mazzucco (ricerca storica)
consulenza strutturale Riccardo Tommasi
Scavi a Duecastelli 2013 – Il settore all’interno delle mura difensive presso la torre quadrata di sud-est a cura di Pietro Riavez e Marina Baralle