La custodia e il meccanismo


















La custodia e il meccanismo
La casa di San Mauro è definita da spazi semplici, regolari e ripetuti ai vari piani. Non vi sono rilevanti variazioni nelle forature, nelle altezze interne dei vani, nelle dimensioni delle diverse stanze. Nell'architettura tradizionale di Burano le case erano concepite così in quanto non vi era una grande specificità d'uso degli spazi: solo la cucina aveva una caratterizzazione, le altre stanze erano tutte equivalenti e destinate ad accogliere di volta in vota funzioni diverse.
Abitare oggi queste case non cambia di molto la logica dell'uso degli spazi: le dimensioni ridotte spesso richiedono di poter utilizzare le stanze in più modi e mantenere il “carattere” degli edifici richiede una dolcezza nell'intervento di restauro che non consente grandi cambiamenti nella struttura tipologica. E' necessario salvaguardare la semplicità, il modo in cui gli spazi si accostano grazie a scale in legno simili a scale a pioli, trovare il modo di utilizzare la luce proveniente da affacci spesso unidirezionali e scoprire, come in una barca, i modi migliori per utilizzare il poco spazio disponibile con un arredo accurato.
Le dotazioni tecnologiche spesso portano a tradire quest'idea lineare e semplice di abitare. Le case restaurate possono rapidamente perdere il loro carattere di case di pescatori per divenire semplicemente appartamenti troppo piccoli. Ciò non dipende solo dalla metratura della superficie ma anche da quanto le strutture architettoniche restino autonome ed evidenti, da quanto l'ingresso in ogni spazio sia leggibile, da quale autonomia formale si riesca a lasciare a stanze fisicamente attigue.
Le esigenze tecnologiche portano alla costruzione di cavedi, controsoffitti, vani che richiedono molto spazio fino a cambiare sostanzialmente le proporzioni delle stanze. Molte case di Burano, dopo quest'ingerenza tecnologica, per recuperare spazio ripiegano su scale a chiocciola, stanze dalle geometrie irregolari per dare spazio ai servizi, soffitti occupati da ingombranti macchine per la climatizzazione che cambiano completamente la percezione dello spazio.
Per mantenere ed esaltare le caratteristiche proprie della casa di San Mauro propongo di costruire un progetto in cui due parti autonome si confrontano: la prima è composta dalle strutture esistenti restaurate, la seconda dalle nuove strutture (sia architettoniche che impiantistiche) concettualmente racchiuse in un'unica grande macchina lignea.
Le strutture esistenti devono essere restaurate senza accogliere nulla: nessun interruttore, nessun radiatore, nulla che possa interferire con la loro forma. Devono risultare leggibili nella loro struttura tipologica e si deve preservare il più possibile le proporzioni esistenti. Muri, camini, soffitti, coperture, finestre, pavimenti sono la prima coerente costruzione del progetto.
Arredo e strutture tecnologiche assieme alle scale costituiscono una seconda costruzione. Una struttura rivestita in legno si snoda per la casa, contiene l'impianti elettrici, idraulici e di climatizzazione ma anche elettrodomestici, arredi dei bagni, armadi, credenze, librerie.
E' una sorta di grande meccanismo che permette l'intero funzionamento della casa.
Il dialogo tra le due costruzioni si misura sulla superficie del meccanismo: il legno dovrà variare a seconda degli spazi che attraversa, per darne merito ed accoglierne le funzioni. La scelta delle essenze, delle modalità di montaggio, della presenza di piccole distanze tra un pannello e l'altro o della loro perfetta adesione, il tipo e la direzione delle venature saranno i tratti distintivi della costruzione lignea. L'edificio potrà rispondere affinando la cura nelle finiture degli intonaci, nel modo di costruire i controsoffitti o di lasciare a vista le travature, nella scelta della materia dei pavimenti, del loro grado di opacità e nelle tonalità di colore.