Recupero di un appartamento sottotetto a Santa Marina - Venezia (2016)
Si tratta del recupero di un appartamento sottotetto con pianta a L, al terzo ed ultimo piano di un immobile preottocentesco.
Intervenendo sulla struttura portante del tetto si è riusciti ad aumentare l’altezza utile. Poi, acquisendo porzioni di spazi condominiali, trasformando spazi accessori (soffitta) in utili (secondo bagno), realizzando un lucernario e progettando arredi su misura, si è potuto articolare l’appartamento sia in pianta che in alzato.


































Recupero di un appartamento sottotetto a Santa Marina - Venezia (2016)
L’appartamento era un sottotetto con soffitti molto bassi in un edificio del quale si doveva operare il recupero del tetto condominiale. Approfittando della necessaria ricostruzione di larga parte della struttura portante del tetto, si sono quindi realizzate nuove capriate con la catena costituita da un tavolato accoppiato per slittarla verso l’alto di 20 cm.
Decidendo di non mettere un controsoffitto all’altezza delle catene e lasciando quindi a vista le capriate, si è beneficiato di uno sfondamento visivo verso l’intradosso della copertura a falda che, percettivamente, innalza di molto il soffitto. Dal punto di vista distributivo, si è poi rinunciato alla suddivisione in piccoli ambienti per costituire un ampio salone. Ossia, in luogo dell’ingresso (che era separato dalle scale da pannellature), della piccola cucina e del soggiorno si è realizzato un open-space comunicante direttamente con la suggestiva terrazza esistente.
Per contribuire all’illuminazione di quest’ambiente di circa 45 mq, si è pensato di realizzare un nuovo lucernario. La sua posizione risulta particolarmente utile a livello funzionale perché contribuisce ad illuminare la parete attrezzata e la zona pranzo ma, assieme ad altri interventi, contribuisce a stabilire anche inediti punti di vista.
Prima del recupero, la porta dell’appartamento dava direttamente sull’ultimo pianerottolo condominiale in quanto era posta in aderenza al primo gradino dell’ultima rampa delle scale dell’immobile. Questa rampa faceva poi parte solo putativamente dell’appartamento, in quanto nettamente separata dal piccolo ingresso da pannellature.
Acquisendo dal condominio metà dell’ultimo pianerottolo e spostando l’ingresso dell’appartamento dal primo gradino della rampa al centro del pianerottolo, si è ricavato lo spazio per un ingresso includendo, oltre alla metà del pianerottolo, tutta la rampa di scale.
Si sono così arricchite molto le visuali all’interno dell’appartamento, e anche, sensibilmente quelle verso l’esterno, includendo la finestra del pianerottolo. Lo sfondamento visivo che si è instaurato è biunivoco: dal piano dell’appartamento verso la calle, tramite la finestra del pianerottolo, e dal pianerottolo verso l’appartamento attraverso le scale e poi verso il cielo, tramite il lucernario.
La migliorata qualità dello spazio attorno alle scale, ha portato il committente a decidere di realizzare una postazione studio nello spazio antistante la soffitta; per andare incontro alle sue esigenze, invece di realizzare un semplice parapetto, si è quindi disegnata una scrivania/libreria e si sono attrezzate le nicchie a parete (per l’alloggiamento di computer e stampanti).
Nonostante la discreta estensione, l’appartamento era dotato di un solo bagno. Si è pensato quindi di realizzare un secondo bagno nella soffitta più grande, nella parte dove c’era un grande abbaino. Questo bagno è separato dall’open-space da un piccolo antibagno attrezzato a lavanderia che introduce alla restante parte della soffitta.
Al mutare delle esigenze della committenza durante i lavori, nonostante il completo rinnovo del bagno preesistente, è stato deciso di spostarlo e di ingrandire molto la camera da letto rinunciando ad uno studiolo di passaggio.
Per la nuova posizione del bagno, arrivando dall’open-space, il passaggio attraverso il corridoio poteva enfatizzare negativamente la ristrettezza dello spazio: si è quindi mantenuto opaco il muro del bagno fino all’altezza di 2.10 metri e si è realizzato un sopraluce tra le capriate, che determina una permeabilità di visuali e di luce.
Sempre per migliorare percettivamente lo spazio del corridoio ma anche per utilizzare in maniera intensiva le superfici a disposizione, si è lavorato sull’involucro del bagno movimentandolo in pianta: l’angolo del bagno tra corridoio e camera è quindi “abitato” da una libreria verso il corridoio che diventa armadio verso la camera da letto.
progetto: Silvia Fontana e Francesco Semerani
direzione lavori: Francesco Semerani
strutture: Riccardo Tommasi
Cantiere:
ditta edile: Laguna Restauri
arredi: Masca Arredamenti su misura
impianti elettrici ed idraulici: Esse Bi impianti